migranti e bilancio comunitario

L’Italia versa all’Ue 2 miliardi più di quanto riceve (ma la Germania quasi 9)

di Riccardo Ferrazza

Scesi minori dalla Diciotti, continua l'attesa per 150 migranti

2' di lettura

Molti Paesi hanno minacciato in passato di non pagare per il bilancio Ue ma nessuno è mai andato fino in fondo. Potrebbe essere la volta dell’Italia che con i i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini annuncia ritorsioni per l’atteggiamento di chiusura dell’Europa sul tema immigrazione?

Intanto va detto che l’Italia è il quarto contributore netto al bilancio Ue. Versa più di quanto riceve ma solo dopo Germania, Gran Bretagna e Francia. Nel 2017 ha ricevuto quasi 9,8 miliardi di euro a fronte di 12 versati. La Germania è il Paese con lo scarto maggiore (ne ha messi 19,6 ma ne ha avuti meno di 11), poi seguono Gran Bretagna (con circa 10,6 erogati alle casse europee e 6,3 recuperati in fondi Ue) e Francia (con 16,2 pagati e 13,5 “riavuti indietro”).

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Italia, «contributore netto» ma negli anni Duemila
Dal 2001 al 2017 l’Italia è sempre stata nella posizione di contributore netto, con scarti variabili tra il dare e l’avere che hanno raggiunto un picco passivo nel 2011 di quasi 5 miliardi. Tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta, invece, l’Italia è stata nella posizione di beneficiario netto, ovvero ha ottenuto più soldi dall'Europa di quanti ne abbia messi nel bilancio comunitario.

I «pagatori»
Oltre all’Italia, i maggiori contribuenti netti al bilancio Ue sono Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Austria, Danimarca e Finlandia. In termini assoluti, le maggiori economie sborsano contributi più alti, in quanto questi vengono calcolati per il 70% sul reddito nazionale lordo dei Paesi.

I beneficiari netti: il gruppo Visegrád
I grandi beneficiari dei fondi europei sono i Paesi dell’Est Europa, con la Polonia in testa (quasi 12 miliardi ricevuti su 3 messi) e gli altri del gruppo Visegrád Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia - tra i primi sette che hanno ricevuto di più rispetto a quanto versato.

Le proposte per il post-2020
Sono diversi gli Stati membri che di fronte al rifiuto dei Visegrád di rispettare gli impegni sui migranti chiedono di tagliare i fondi Ue a loro destinati. La Commissione ha quindi proposto di introdurre una condizionalità legata al rispetto delle regole Ue e allo stato di diritto.

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