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Giuseppe Dibello

Is the Holy Shroud, the icon traditionally attributed to the body of Christ, true or is it an artistic reproduction? An image type analysis makes us understand that...
A historical essay about Marian apparitions: from La Salette (France, 1846) to Fatima (1917), Marienfried (Germany, 1946) and Medjugorje (1981-), among others: they are false or true? Who appears when they don't refer to Christian... more
A historical essay about Marian apparitions: from La Salette (France, 1846) to Fatima (1917), Marienfried (Germany, 1946) and Medjugorje (1981-), among others: they are false or true?
Who appears when they don't refer to Christian figures? An explication through history, politics, "fanta-science", actuality, to explane the possible language of Christian and "other" apparitions.
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Le apparizioni mariane costituiscono un fenomeno controverso; non tutte sono riconosciute come autentiche e quelle vere sono la testimonianza che il Cielo ci assiste e ci guida per aiutarci ad attraversare le tempeste della storia.... more
Le apparizioni mariane costituiscono un fenomeno controverso; non tutte sono riconosciute come autentiche e quelle vere sono la testimonianza che il Cielo ci assiste e ci guida per aiutarci ad attraversare le tempeste della storia. Un'analisi di segni e significati presenti nelle manifestazioni mariane ci permette di capire a che punto siamo, nella lotta sempre eterna tra le schiere celesti e quelle di Satana. Giuseppe Dibello su licenza CC BY-NC-ND 4.0 1
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A short story of Jesus Christ
The recent and still ongoing dispute around the status of the Orthodox Church in Ukraine - between attempts to establish a "parallel autocephalous church" - raises some questions about the relations in the world of orthodoxy and the way... more
The recent and still ongoing dispute around the status of the Orthodox Church in Ukraine - between attempts to establish a "parallel autocephalous church" - raises some questions about the relations in the world of orthodoxy and the way of conceiving the guide and purpose of a religious institution as it is, in fact, the Orthodox Church. An analysis of history, politics and current events.
La recente decisione di costituire una "chiesa ucraina unificata" sotto gli auspici e per decisione del Patriarcato di Constantinopoli, che non ha giurisdizione diretta sul territorio ucraino, rappresenta la rottura di una serie di regole... more
La recente decisione di costituire una "chiesa ucraina unificata" sotto gli auspici e per decisione del Patriarcato di Constantinopoli, che non ha giurisdizione diretta sul territorio ucraino, rappresenta la rottura di una serie di regole e realtà storiche consolidate, dopo decenni di discussioni in merito a situazioni che erano già state valutate negativamente sia dal Patriarcato di Costantinopoli che da quello di Mosca e dalle altre Chiese ortodosse, e che oggi-a situazione storica invariata-ha il sapore della pura "contesa politica" in merito allo statuto del territorio ecclesiastico ucraino. Il Patriarcato di Mosca è già intervenuto tempestivamente (in data 15 ottobre 2018) con una propria deliberazione (qui leggibile) in cui si sottolineano i punti di contrasto con la decisione del Patriarcato di Costantinopoli dell'11 ottobre scorso di riammettere alla comunione ecclesiale due persone che erano già state scomunicate negli anni 1990 per aver costituito, senza l'autorizzazione del Patriarcato di Mosca e senza il 'permesso' di altri patriarcati-che comunque non sono competenti direttamente sul territorio ecclesiastico ucraino-due realtà ecclesiali "parallele" alla canonica "Chiesa Ortodossa Ucraina" del Patriarcato di Mosca, che è già presente nel Paese di Kiev e regolarmente in comunione con le altre Chiese ortodosse. Pertanto questa decisione del Patriarcato di Costantinopoli-di riammettere alla comunione ecclesiale due persone già scomunicate per "scisma", cioè per aver creato soggetti ecclesiali già scismatici perché non previsti né autorizzati ad esserlo né che potessero auto-attribuirsi la caratteristica di "autocefalia", cioè di autogoverno che invece è concesso dal Patriarcato di riferimento, contravvenendo in ciò alle regole secondo le quali queste stesse persone erano state già scomunicate in precedenza-rende invece queste persone e le relative realtà ecclesiali "parallele" il fondamento di una nuova e 'ufficiosa' "Chiesa ortodossa unificata" ucraina, e con ciò si determinano una serie di forzature e irregolarità che vanno nella direzione di rompere una serie di regole interne al mondo ortodosso e anche alla definizione stessa della fede. Innanzitutto, come già sottolineato nella decisione del Patriarcato di Mosca del 15 ottobre scorso, si riammettono alla comunione ecclesiale due persone per lo stesso motivo per il quale erano state escluse dalla medesima, e cioè per "scisma", per aver creato soggetti ecclesiali non autorizzati. Di queste persone inoltre si fa il contrario di quello che prescrive il detto evangelico ("La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo", Matteo 21:42; Marco 12:10; e Luca 20:17), cioè se ne fa il fondamento per costituire un nuovo edificio in cui la regolare "Chiesa Ortodossa Ucraina" espressione del Patriarcato di Mosca avrebbe potuto partecipare solo per "cooptazione", cioè su gentile invito dei costituendi nuovi cristiani della "Chiesa Ortodossa Ucraina Autocefala".
A brief essay about the historical and ecclesial relations between Eastern Orthodox Churches and Catholic Church.
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Mosca: "Gli Stati Uniti stanno elaborando un piano B per cambiare il governo in Siria e la Russia lo neutralizzerà" La Turchia invade Afrin, ma la Francia all'ONU discuterà di Idlib e Damasco, dove l'esercito siriano affronta i gruppi... more
Mosca: "Gli Stati Uniti stanno elaborando un piano B per cambiare il governo in Siria e la Russia lo neutralizzerà" La Turchia invade Afrin, ma la Francia all'ONU discuterà di Idlib e Damasco, dove l'esercito siriano affronta i gruppi jihadisti 'Il 97% dell'acqua di Gaza ha la stessa qualità di quella delle fogne'
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Discorso di introduzione ai lavori del G20 del Presidente della Repubblica Popolare di Cina, Xi Jinping Cari colleghi, Il vertice del G20 di Hangzhou comincia adesso. È per me un grande piacere incontrarvi qui a Hangzhou, e desidero... more
Discorso di introduzione ai lavori del G20 del Presidente della Repubblica Popolare di Cina, Xi Jinping Cari colleghi, Il vertice del G20 di Hangzhou comincia adesso. È per me un grande piacere incontrarvi qui a Hangzhou, e desidero rivolgere un caloroso benvenuto a tutti voi. Il vertice del G20 di Antalya dello scorso anno è stato un grande successo. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare la Turchia ancora una volta per l'ottimo lavoro e gli esiti positivi ottenuti durante la sua presidenza. Nell'ambito del tema "Azioni collettive per una crescita robusta ed inclusiva", la Turchia ha portato a nuovi progressi nell'inclusività, nell'implementazione e negli investimenti. La Cina si congratula con la Turchia per gli sforzi affrontati su vari fronti durante la sua presidenza del G20. Lo scorso novembre ad Antalya, ho parlato con voi di Hangzhou citando un detto cinese, "Su in cielo c'è il paradiso; giù, sulla terra, ci sono Suzhou e Hangzhou ". E ho detto che confidavo sul fatto che al vertice di Hangzhou ci sarebbe stato un ambiente unico di lavoro in cui la storia si sarebbe armonizzata con la modernità. Sono contento che abbiate accettato il mio invito e venire ad Hangzhou. Sono qui presenti alcuni miei vecchi amici insieme a nuovi, per discutere insieme i modi per sostenere la crescita globale. Nei prossimi due giorni, nell'ambito del tema scelto per questo Summit, avremo discussioni sul rafforzamento delle modalità di coordinamento, cercando nuove strade per lo sviluppo, per una govenance economica e finanziaria più efficace ed efficiente, per scambi commerciali e investimenti internazionali più robusti, uno sviluppo inclusivo e interconnesso, così come per altre questioni che interessano l'economia mondiale. Otto anni fa, al culmine della crisi finanziaria internazionale, il G20-agendo in uno spirito di unità e di collaborazione-ha sfilato l'economia mondiale dal precipizio e l'ha direzionata su un percorso di stabilità e di recupero. Grazie a questa audace iniziativa, l'unità ha prevalso sulle differenze e il bene comune sugli interessi egoistici. La crisi economica attirò l'attenzione del mondo sul G20 e lo riconobbe come il principale luogo della cooperazione economica internazionale. Oggi, otto anni dopo, l'economia globale ha nuovamente raggiunto un punto critico. I motori convenzionali che hanno trainato la crescita globale negli ultimi decenni, come il progresso scientifico e tecnologico, la crescita della popolazione e la globalizzazione economica, sono entrati in un periodo di transizione, e la loro capacità di stimolare la crescita globale è notevolmente diminuita. La dinamica di crescita generata dalla più recente fase del progresso scientifico e tecnologico sta diminuendo, mentre il nuovo ciclo della rivoluzione scientifica e industriale è appena iniziato. L'invecchiamento della popolazione sta colpendo tutte le principali economie e la diminuzione del tasso di crescita della popolazione genera sofferenza economica e sociale nei vari Paesi. La globalizzazione economica sta registrando battute d'arresto, il protezionismo e la tendenza alla chiusura nei mercati nazionali sono in aumento e l'organizzazione del commercio multilaterale è sotto pressione. Nonostante i notevoli progressi compiuti nella riforma della regolamentazione degli scambi finanziari, i rischi connessi all'uso di una leva finanziaria eccessiva e di ulteriori bolle continuano ad accrescerci. Garantire che il mercato finanziario risponda in modo efficace alle necessità dell'economia reale pur mantenendo la sua stabilità rimane una grande sfida per la comunità internazionale. Sotto l'impatto di tutti questi fattori, l'economia globale, che si trova ancora sulla via del recupero, deve affrontare molteplici rischi e sfide come la debole dinamica di crescita, il ristagno della domanda, la volatilità del mercato finanziario e la bassa crescita del commercio internazionale e degli investimenti. Il G20 raggruppa le maggiori economie del mondo. Il suo ruolo fondamentale e la sua importanza posizionano il
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China, Economy, and G20
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www.immagineperduta.it /scoperta-sumer-unantica-cappella-votiva-dedicata-al-dio-indiano-rama/ Rama, a sinistra, e il suo collaboratore Hanumat raffigurati nel bassorilievo ritrovato da Woolley È stato scoperto a Sulaymaniyya, città... more
www.immagineperduta.it /scoperta-sumer-unantica-cappella-votiva-dedicata-al-dio-indiano-rama/ Rama, a sinistra, e il suo collaboratore Hanumat raffigurati nel bassorilievo ritrovato da Woolley È stato scoperto a Sulaymaniyya, città dell'attuale Iraq e dell'antica terra dei Sumeri, un bassorilievo in una cappella votiva in cui sono ritratti gli dèi indù Rama e Hanumat. Ciò farebbe pensare, con certezza a questo punto, a rapporti e collegamenti tra le popolazioni dell'antica India e quelle della Mesopotamia, se è vero che appunto ne era stato " importato " il culto e se i soggetti ritratti erano tanto famosi da essere oggetto di venerazione pubblica, dunque nota. L'autore della scoperta è stato l'archeologo inglese Leonard Woolley che, tra le rovine della città di Sulaymaniyya, ha ritrovato una cappella dedicata al dio indù Rama, dio-eroe [nostro articolo] le cui gesta sono state narrate nel poema epico indù " Ramayana " e che avrebbe abitato in epoca anti-diluviana le zone dell'India meridionale a ridosso dell'attuale isola di Sri Lanka, dove avrebbe costruito il famoso " ponte di Adamo " ancor oggi
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Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill I è intervenuto, con una lettera indirizzata a Papa Francesco e a numerosi leader politici, per denunciare la situazione che si sta creando in Ucraina, dove il Parlamento del Paese guidato... more
Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill I è intervenuto, con una lettera indirizzata a Papa Francesco e a numerosi leader politici, per denunciare la situazione che si sta creando in Ucraina, dove il Parlamento del Paese guidato da Petro Poroshenko la settimana scorsa ha messo all'ordine del giorno due progetti di legge secondo i quali i fedeli di una determinata comunità religiosa potrebbero-in maggioranza-procedere alla modifica dello statuto della medesima comunità, equiparando in questo modo le comunità religiose-e le Chiese in questo caso-a vere e proprie "assemblee autoconvocate", con il risultato che sarebbe possibile ad esempio, per via di maggioranze puramente formali e "democratiche", procedere al cambiamento di statuto, di status cioè, di comunità religiose che per loro caratteristica "dipendono", cioè sono espressione, da "autorità centrali", per esempio i relativi Patriarcati ortodossi, nelle mire probabilmente dei progetti di legge. Le proposte sono due: una prevede che un'organizzazione religiosa diretta da "centri" non graditi al governo di Kiev possa nominare i propri metropoliti e vescovi solo con l'accordo e dunque con il gradimento del governo ucraino. L'altro progetto potrebbe dare diritto ad una congregazione religiosa (o ad una Chiesa?) di cambiare la propria giurisdizione di appartenenza e quella delle proprie dipendenze in Ucraina e all'estero attraverso una procedura di votazione semplicemente "democratica". Il disaccordo di una comunità con il governo di Kiev potrebbe portare all'esproprio dei suoi beni, come gli edifici di culto, che passerebbero al governo ucraino e poi ad una chiesa nazionale non invisa ai "desideri" di Kiev. Nel conflitto tra Kiev e Mosca, per esempio, la Chiesa Ortodossa Ucraina che si riconosce nel Patriarcato di Mosca ha già "perso" quaranta luoghi di culto, che sono passati sotto chiese o confessioni che si riconoscono in Kiev. Il Cremlino ha già definito "inaccettabile" qualsiasi azione che vìoli gli interessi, lo statuto e la configurazione della Chiesa Ortodossa in Ucraina. L'Ucraina presenta un profilo religioso molto variegato: c'è un'ampia maggioranza (più del 60%) di popolazione che si professa atea o agnostica. La parte restante è divisa tra cristiani di diverse obbedienze: un 30% si dice appartenente alla Chiesa Ortodossa di Mosca; un 38% professa appartenenza alla Chiesa Ortodossa Ucraina mentre una Chiesa autocefala (ortodossa) raggruppa il 3% dei fedeli: entrambe queste confessioni si considerano " autocefale " , cioè non riconoscono altra autorità che la propria. C'è poi una Chiesa greco-cattolica Ucraina (di credenti di rito ortodosso ma di fede cattolica) che raggruppa il 15% dei fedeli; c'è infine una minoranza direttamente cattolico-romana ed un'altra minoranza di protestanti. L'effetto dei progetti di legge configurerebbero un tipico conflitto o sovrapposizione tra lo statuto di una confessione religiosa ed un 39;assemblea "autoconvocatasi" su base democratica: potrebbe accadere cioè che comunità religiose autoconvocatesi deliberino, a semplice maggioranza, di "passare" ad un'altra confessione come quella cattolica, oppure di "autodeterminarsi" in altro modo, ad esempio-caso limite ma possibile-determinarsi come confessione "a sé " o "chiesa" a sé stante. La questione riguarda, dunque, sia i rapporti e le differenze tra un'assemblea democratica ed una chiesa o confessione religiosa-che non dipendono queste ultime da dinamiche interne o da decisioni prese "dal basso"-sia lo statuto di una religione, che non si configura come un "gruppo di lavoro" di persone autoconvocate, come invece potrebbe essere per un partito politico, e riguardano il tentativo-paventato nella lettera di padre Kirill-di svincolare le comunità religiose di obbedienza ortodossa dalla giurisdizione del relativo Patriarcato per portarle ad altre obbedienze, fatto in sé impossibile se non per via scismatica, e che comunque non avviene dal basso per via di semplici assemblee di fedeli "autoconvocatisi" (o magari spinti a fare ciò).
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