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Aereo di Stato Etihad, Toninelli, Trenta e Di Maio revocano il contratto

La richiesta partita oggi ai commissari della ex compagnia di bandiera, punta a chiudere l'accordo siglato nel 2015 dal governo Renzi per un Airbus A340 obsoleto. Il costo sarebbe di circa 150 milioni. La replica durissima dell'ex premier: "Stanno messi male, queste sono bufale: pensino al decreto che licenzierà 80mila persone"

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ROMA - I ministri Trenta, Toninelli e Di Maio, stracciano il contratto che Alitalia e Etihad firmarono 3 anni fa per il leasing (a caro prezzo) dell'aereo di Stato probabilmente più caro del mondo, dopo l'Air Force One dei presidenti Usa. 

"Con una lettera, io e i colleghi Luigi Di Maio ed Elisabetta Trenta chiediamo formalmente ai commissari Alitalia di risolvere quel contratto che prevede quattro salatissime voci di spesa: in primis proprio il leasing (81 milioni), poi la manutenzione (31 milioni), l'handling (12 milioni) e l'addestramento piloti (quasi 4 milioni), per un costo complessivo che arriverebbe intorno ai 150 milioni in otto anni con la mancata riconfigurazione interna dell’aeromobile".

Sono soldi, spiega Toninelli, "che nemmeno vanno ad Alitalia, al nostro vettore nazionale, ma nella quasi totalità a beneficio di Etihad, la proprietaria dell’Airbus 340-500 tanto amato da Renzi. Stiamo parlando di un quadrimotore turbofan uscito dal mercato nel 2011 e quindi superato, obsoleto, pesante quanto l’ego dell’ex premier". Un velivolo "talmente grosso da dover atterrare per forza a Fiumicino, non a Ciampino, che è l'aeroporto in cui fanno scalo normalmente i voli di Stato" aggiunge il ministro dei Trasporti. Peraltro, nella realtà dei fatti, l’Air Force Renzi ha compiuto finora un solo, mesto viaggio: per trasportare niente poco di meno che l’ex sottosegretario Ivan Scalfarotto in missione a Cuba". Un "regalo solo per Etihad che non ha certo brillato come socio di Alitalia e che per giunta si riprenderà il velivolo alla data di scadenza del salasso" conclude Toninelli su Facebook.

Ma immediata e durissima, arriva a stretto giro la risposta di Matteo Renzi su Twitter: "Quando tornano su bufale come "l'aereo di Renzi" significa che sono disperati: quell'aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. Di Maio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale".