Politica

DECRETO 'SALVA-ITALIA'

Sciopero generale, migliaia in piazza
Fornero: "In arrivo modifiche su pensioni"

Dopo anni di divisioni, mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil: "Il paese chiede equità, non daremo tregua". L'esame della manovra a Montecitorio rinviato a mercoledì per cercare coperture finanziarie ad eventuali modifiche su Ici e previdenza

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ROMA - Tre ore di sciopero generale a fine turno e manifestazioni con migliaia di persone in tutta Italia, da Genova a Bari, da Napoli a Milano, da Palermo a Firenze. Poi, nel pomeriggio, un presidio davanti a Montecitorio con i tre segretari confederali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Dopo il fallimento ieri sera dell'ultimo disperato tentativo di far cambiare idea al governo, è stata questa oggi la risposta dei sindacati per dire no alla manovra economica. Una mobilitazione che dopo anni di divisioni e polemiche ha ricompattato Cgil, Cisl e Uil, con l'eccezione di Bologna dove le incomprensioni tra sigle non sono ancora state ricomposte e le iniziative sono state due. "Le bandiere unite fanno un bell'effetto, è un'iniziativa importante in tutta Italia", commenta Susanna Camusso davanti alla Camera. "Il paese - aggiunge - chiede equità e che i sacrifici non ricadano sempre sui soliti noti".

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Fatta eccezione per Torino, dove le proteste contro le misure anticrisi si sono intrecciate con la vertenza Fiat, le parole d'ordine che hanno animato le dimostrazioni in tutte le piazze della Penisola sono state le stesse che i sindacati hanno ribadito anche a palazzo Chigi nel corso del colloquio con il presidente del Consiglio Mario Monti. Innazitutto il fatto che sulle rendite dei patrimoni "non c'è uguale attenzione" che sul carico sui lavoratori e pensionati, che pagheranno un costo salatissimo attraverso la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa e la riforma previdenziale. Altra accusa alla manovra è quella di essere "fortemente depressiva", di "aggravare la situazione del Paese" e "non risolverla". "Fino a ieri abbiamo chiesto che si
rivedessero le norme sulle pensioni per evitare delle ingiustizie - rincara Bonanni -  Ma ci siamo sentiti ripetere che c'è una crisi incredibile e che bisogna fare una manovra rigorosa. Siamo d'accordo, ma vogliamo anche che sia equa".

Critiche che vanno conquistando consensi tra le forze politiche. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che domani incontrerà i tre segretari confederali e quello della Ugl, avanza ad esempio una serie di richieste. Tra queste, introdurre elementi di gradualità nella riforma delle pensioni; compiere uno sforzo ulteriore contro l'evasione fiscale, abbassando anche il tetto per i pagamenti in contanti; fare chiarezza tra immobili di culto e commerciali appartenenti alla Chiesa e su questi ultimi imporre il pagamento dell'Ici. Appunti che, assicura Bersani, non faranno comunque venir meno il sostegno dei Democratici al decreto.

Molto più netta la posizione dell'Italia dei Valori. "Uno sciopero sacrosanto", lo definisce Antonio Di Pietro, perché "così pagheranno i pensionati, ma non l'ex presidente del Consiglio, e nemmeno gli evasori fiscali che, a forza di non essere mai puniti, hanno quadruplicato in trent'anni i loro furti". "Monti - aggiunge il leader dell'Idv - ha ancora il tempo e la possibilità per ascoltare quello che gli italiani chiedono e modificare la manovra, accogliendo i nostri emendamenti. Possiamo solo sperare che capisca la situazione e faccia quello che gli italiani onesti si aspettano dal suo governo".

I margini per delle modifiche appaiono comunque esigui. Oggi sono stati depositati i primi emendamenti dei relatori nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Nel pacchetto, tuttavia, mancano ancora le novità più attese su Imu e pensioni, temi ai quali il governo sta ancora lavorando per cercare le coperture necessarie alle modifiche. Proprio per questo motivo l'esame in Aula è stato rinviato a mercoledì. Sulla parte previdenziale della manovra hanno lavorato in particolare oggi il ministro del Welfare Elsa Fornero e quello per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda annunciando che le modifiche per la reintroduzione quantomeno parziale dell'indicizzazione delle pensioni "stanno arrivando".

Modifiche ben accette, ma che saranno comunque difficilmente sufficienti a far rientrare la mobilitazione dei sindacati. "Non è detto che sia finita e che lo sciopero di oggi sia l'unico", commenta Susanna Camusso. Poi, dopo un incontro tra i tre leader sindacali, Bonanni rilancia: "Abbiamo parlato di come continuare la nostra battaglia. Non daremo tregua fino all'ultimo giorno e anche dopo". Per ora di certo c'è l'astensione dal lavoro dei dipendenti pubblici in programma per lunedì prossimo e quella dei ferrovieri di tutte le sigle sindacali in calendario dalle 21 di giovedi 15 alle 21 di venerdì 16 dicembre. A tale proposito Trenitalia avverte che "alcuni treni potranno essere oggetto di cancellazioni o limitazioni di percorso".
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