L’8 gennaio, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, ospite del programma #cartabianca, ha citato (minuto 01:19:00) alcune cifre sul costo della linea ferroviaria Torino-Lione. Secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, la grande opera costa in totale «più di 20 miliardi di euro». Solo il tunnel di base del Moncenisio, al confine tra Italia e Francia, costerebbe invece «11 miliardi» di euro, di cui 6,4 a carico del nostro Paese.



Toninelli ha anche aggiunto – con sarcasmo – che dei 57,5 chilometri del tunnel di base, «45 sono italiani e 12,5 francesi», ma l’Italia ne paga il 60 per cento. Secondo il ministro, sarebbero stati «bravissimi i politici che mi hanno preceduto a fare l’accordo».



Facciamo un po’ di chiarezza sui numeri in ballo.



Quanto costa la Tav Torino-Lione



La nuova linea ferroviaria Torino-Lione – nota nel dibattito pubblico con il nome di “Tav”, per antonomasia – è un progetto che parte dal nodo ferroviario di Lione e arriva a quello di Torino, in Piemonte. Il percorso della Tav è diviso in tre parti: quella italiana, tra Susa/Bussoleno e Torino; quella francese, tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne; e e quella transfrontaliera, tra Saint-Jean-de-Maurienne e Bussoleno.



Proprio sulla sezione al confine tra Italia e Francia si stanno concentrando i lavori di realizzazione dell’opera, e in particolare del tunnel di base del Moncenisio. Attualmente, i bandi per la costruzione del traforo sono sospesi, in attesa dell’analisi costi-benefici commissionata dal governo. In compenso, però, procedono gli scavi per la galleria geognostica di Saint-Martin-La-Porte, di cui sono stati realizzati circa 5 chilometri su un totale di 9 chilometri.



(Leggi il nostro speciale sulla Tav per Agi)



Ma qual è il costo totale dell’intera linea? Secondo una stima realizzata nel 2012 dal commissario del governo per l’opera Paolo Foietta e il deputato del Partito Democratico Stefano Esposito, la Tav avrebbe un costo totale di 24,7 miliardi di euro. Nello stesso anno, la Corte dei Conti francesi era giunta a una stima simile – di 26,1 miliardi di euro. Secondo i critici dell’opera, questi calcoli sarebbero ottimistici: soltanto per la tratta italiana, tenendo conto della crescita negli anni registrata per il costo delle linee ad alta velocità, il costo della Tav potrebbe superare i 40 miliardi di euro.



In sostanza, la stima di oltre 20 miliardi di euro citata da Toninelli è corretta.



Quanto costa il tunnel di base del Moncenisio



Sul costo del tunnel di base del Moncenisio, invece, il ministro è impreciso. Secondo una certificazione indipendente del 2012, fatta da due società belghe, la sezione transfrontaliera della Tav avrebbe un costo tra gli 8,4 e gli 8,6 miliardi di euro. E non di «11 miliardi», come detto da Toninelli.



Questi valori, però, sono espressi in valuta 2012. Ad agosto 2017, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) italiano ha rifatto la rivalutazione a valuta corrente del costo di realizzazione del tunnel di base, considerando l’aumento del costo delle materie prime e l’inflazione. Secondo i nuovi calcoli, la spesa totale è di 9,630 miliardi di euro. L’aumento di circa un miliardo di euro rispetto al costo certificato è dovuto all’ipotesi di recupero dell’inflazione, per il periodo 2016-2029, anno di termine dei lavori.



Della cifra totale, secondo gli accordi internazionali, l’Italia deve pagare circa 5,5 miliardi di euro, mentre la Francia i restanti 4,1 miliardi di euro. Ad ogni modo, in carico all’Italia c’è in effetti il 58 per cento circa della spesa per il tunnel, con il restante 42 per cento dovuto dalla Francia (da queste somme, però, va tolto il contributo dell’Unione europea, che potrà arrivare a un massimo del 40 per cento per la realizzazione di tutto il traforo).



La questione dell’accordo con la Francia



Secondo Toninelli, questa divisione delle spese per il tunnel di base – decisa con accordi dei precedenti governi – avrebbe un qualcosa di strano. In realtà, anche in questo caso il ministro fa un po’ di confusione.



Dei 57,5 chilometri del tunnel di base, 45 chilometri sono in territorio francese e 12,5 chilometri in Italia: il contrario di quanto detto da Toninelli. Quindi, in territorio italiano c’è il 21 per cento circa del tunnel.



In effetti, l’accordo tra Italia e Francia del 2012 prevede che il nostro Paese contribuisca molto di più alla costruzione della sezione transfrontaliera: circa il 60 per cento, sebbene poco più del 20 per cento del tunnel di base sia dentro i suoi confini.



Perché esiste questa strana disparità, che Toninelli attribuisce ai politici che lo hanno preceduto?



La spiegazione è che si tratta di una sorta di compensazione: se si prende in considerazione la linea nel suo complesso – ossia da Lione a Torino – la Francia spende di più dell’Italia per la tratta di sua competenza, che è lunga oltre 140 chilometri contro i circa 70 chilometri della sezione italiana. Naturalmente nulla vieta, come fa Toninelli, di valutare l’accordo della divisione delle spese del tunnel come un “cattivo” accordo, sfavorevole all’Italia.



Il verdetto



Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha elencato alcune cifre sul costo della Tav Torino-Lione, commettendo però un paio di errori.



Toninelli ha ragione quando dice che il costo dell’opera, nella sua totalità, è di oltre 20 miliardi di euro, ma esagera sul costo totale del tunnel di base del Moncenisio. Secondo il ministro, il traforo costerebbe circa 11 miliardi di euro, mentre secondo le stime ufficiali questa cifra si aggirerebbe intorno ai 9,6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi di euro a carico dell’Italia (senza considerare però i contributi europei).



Sul rapporto tra lunghezza del tunnel e costi, il ministro inverte i chilometri del tunnel di base presenti sui territori francesi e italiani: la disparità tra costo e chilometri c’è senz’altro. È vero infatti che circa il 20 per cento del tunnel è in Italia, mentre gli accordi vogliono che l’Italia contribuisca per circa il 60 per cento. Questo è il risultato degli accordi dei due Paesi, e del fatto che la Francia spenderà di più per la tratta di sua competenza.



In conclusione, Toninelli merita un “C’eri quasi”.